Pontificia Commissione di Archeologia Sacra - Archivio
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Nota archivistica della Commissione di archeologia sacra


L' Archivio Storico Documenti della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra è composto da 236 buste e 97 tra registri volumi e quaderni, per un totale di 333 pezzi, cui si aggiungono 29 buste e 4 scatole degli Archivi personali e 10 buste e 9, tra volumi e registri, di altri Archivi in deposito presso la Commissione. L'Archivio è relativo al periodo 1851-1993, ma copre un arco cronologico che precede la creazione della Commissione (1851), per la presenza delle carte del Custode delle sacre reliquie datate 1603-1841, e arriva al 2004, per la presenza dell'ultimo libro dei verbali delle adunanze della Commissione. Al nucleo di documenti da sempre considerati l'Archivio storico della Commissione - i libri dei Verbali, le cartelle degli Atti, i libri dei Giornali di scavo, i Documenti di bilancio - sono stati affiancati tutti gli altri documenti prodotti durante l'attività dell'Ente fino alla data del 1993, anno a partire dal quale le carte sono state organizzate dall'ufficio Protocollo, che le ha in gestione e custodia. Dopo una prima analisi della documentazione, volta soprattutto a determinare esattamente la quantità e la tipologia delle carte da considerare costituenti l'Archivio Storico (estate 2009), si è proceduto alla schedatura approfondita informatizzata -attraverso l'uso della piattaforma xdams- del materiale, alla organizzazione della documentazione in serie, al suo ordinamento fisico e relativo condizionamento in scatole dedicate all'Archivio Storico Documenti - ASD (primavera 2011- 2012). Parallelamente al lavoro di riordinamento si è compiuto, sulle carte dell'archivio, un intervento di digitalizzazione, riservato ai documenti delle serie 'storiche' Verbali, Atti, Giornali di scavo - compresi i Giornali di scavo dei direttori dei lavori Francesco Fornari e Mario Santa Maria - e alla Cronaca di Padre Ferrua. Le immagini, disponibili in formato pdf, sono collegate alle relative schede descrittive del singolo verbale o del fascicolo; per poterle consultare è necessario inoltrare una richiesta tramite l'apposita procedura online. Contestualmente all'intervento di informatizzazione, si è proceduto anche alla creazione di authority relativi ai luoghi sacri e alle persone citate nell'archivio. Per quanto riguarda le persone sono state inserite in banca dati solo quelle nominate nei testi dei verbali delle Adunanze, con particolare attenzione ai membri della Commissione presenti alle singole sedute, per i quali sono state date informazioni aggiuntive relative alla partecipazione all'organo (nomina, decadenza). Per quanto riguarda i luoghi, sono stati inseriti i nomi dei luoghi sacri citati nei Verbali nei Giornali di scavo e i nomi dei luoghi tratti dal titolo o dalla descrizione dei fascicoli schedati relativi alle altre serie. L'inventario, frutto di un lavoro di descrizione realizzato utilizzando la piattaforma xDams, è disponibile sul nuovo sito Web della Commissione e a stampa presso la sede di via Napoleone III.



Stato dell'Archivio e criteri di intervento

Al momento dell'intervento di riordino l'Archivio della Commissione risultava parzialmente disordinato (in particolare per le carte più recenti) e soprattutto fatto oggetto, nel tempo, di vari interventi di riorganizzazione che ne avevano inficiato la struttura originaria, limitando la possibilità di eseguire il suo definitivo ordinamento seguendo il convenzionale metodo storico. Per questo motivo si è ritenuto opportuno organizzare l'Archivio non solo per tipologie documentarie (i Verbali, gli Atti e i Giornali di scavo) delle serie storiche, per le quali sono state mantenute le impostazioni originali (con lievi modifiche e accorpamenti), ma anche per oggetto e per ufficio, come è il caso delle serie relative alle Catacombe, all'Ufficio tecnico, alla Documentazione amministrativa, ecc., per le quali è stata accorpata documentazione di provenienza diversa non più riconoscibile. Questo tipo di intervento era già stato messo in atto su buona parte della documentazione ante 1947, che al momento della nostra rilevazione risultava infatti smistata in prevalenza in base al luogo (essenzialmente la catacomba) cui il singolo documento faceva riferimento, indipendentemente dalla tipologia (corrispondenza, appunti, relazioni, disegni, mappe, ecc.) e dall'autore o destinatario del documento. Di questo intervento si trovano informazioni, insieme ad altre notizie sull'archivio, negli stessi documenti conservati al suo interno. La cura e la gestione dell'archivio sono da subito un argomento di discussione durante le riunioni della Commissione e nella terza seduta (tenuta il 4 Marzo 1852), nell'assegnazione dei compiti per la gestione pratica dell'ente, la tenuta dell'archivio è affidata al commissario Monsignor Luquet. Vent'anni più tardi, il segretario Giovanni Battista de Rossi chiede, durante la sua prima partecipazione alla seduta in quella veste, che si conservino gli atti che <<servano di prove da esibirsi in ogni tempo in favore dei sacri diritti dei monumenti alla nostra cura affidati>> e la Commissione approva le spese necessarie per la <<regolare tenuta di questi atti e libri d'archivio>> (seduta del 28 Ottobre 1874). Nei mesi successivi si organizza il recupero delle carte della Commissione presso gli eredi del precedente segretario, abate Felice Profili, anche perché nella seduta del 16 Gennaio 1875 <<è stata deliberata l'istituzione di un regolare archivio della Commissione di archeologia sacra nella Lipsanoteca del Vicario>>, dove confluiscono i documenti che già costituivano l'Archivio della Commissione, ma che probabilmente erano fisicamente conservati in luoghi diversi, anche presso i commissari stessi. Nel 1893 il signor Francesco Gatti, impiegato della Commissione viene citato come "archivista e ragioniere" durante la seduta del 18 dicembre, rendendo evidente un ruolo, che però non sarà più ricordato nei verbali delle sedute successive. Della cura dell'Archivio si parla nuovamente alla morte del segretario, monsignor Pietro Crostarosa quando il suo successore (Rodolfo Kanzler) verifica presso gli eredi che non sia rimasto nulla di competenza della Commissione (22 Marzo 1902) e ancora il 5 Novembre 1903, quando la Commissione decide di prendere in affitto dei locali, per depositare <<l'archivio e gli istrumenti>> della Commissione. Nel 1922 il segretario monsignor Carlo Respighi promuove un'indagine per verificare lo stato del materiale scientifico accumulato dalla Commissione durante i lavori nelle catacombe, rimasto in archivio non pubblicato (cfr. adunanza del 24 febbraio 1922). Negli appunti di questo segretario si trovano numerose tracce dell'utilizzo dei documenti d'archivio nello svolgimento del suo incarico, fino alla sua morte, nel 1946. I verbali degli anni dal 1947 al 1950 riportano, a più riprese, notizie sull'Archivio della Commissione, dopo che il nuovo segretario, padre Antonio Ferrua, riferisce, nella seduta del 18 novembre 1947, sullo stato delle carte al momento della sua nomina; la Cronaca, che Ferrua compila quotidianamente durante gli anni della sua segretria, fornisce informazioni dettagliate dei suoi interventi per dare un nuovo assetto all'Archivio della Commissione. La gestione dei documenti in uso e di quelli da conservare, tuttavia, non viene affrontata in modo sistematico fino agli anni Novanta, e continua a dipendere dalle persone che coprono le cariche di Segretari, Direttori dei lavori, Presidenti, all'interno della Commissione. Originariamente l'Archivio della Commissione era composto dai documenti 'ufficiali', che servivano ad attestare la sua attività: i Verbali e gli Atti per le adunanze, i Giornali di scavo per gli interventi in catacomba, i Bilanci per la gestione economica. Questi documenti erano organizzati nelle quattro serie dei Verbali, Atti, Giornali di scavo, Documenti di bilancio. La serie degli Atti conservava inizialmente soltanto i documenti portati alle adunanze della Commissione o prodotti in seguito ad una deliberazione presa durante il loro svolgimento; probabilmente, nei primi anni di attività, la Commissione non produceva molta altra documentazione. Verso la fine dell'Ottocento, invece, le cartelle degli Atti hanno iniziato a raccogliere anche la documentazione relativa all'attività del Segretario e dei funzionari (ispettori, direttori) che si esplicava anche indipendentemente dalle decisioni dei Commissari in adunanza, pur sotto la loro sorveglianza; si tratta in prevalenza di corrispondenza dei segretari. Nel 1917 la serie si interruppe. Documenti ante 1917 sono presenti, in quantità limitata, al di fuori di questa serie principale, ma si tratta prevalentemente di appunti e taccuini manoscritti di studio o di contabilità, che provengono essenzialmente dalle carte personali dei Commissari o dei funzionari dell'Ente. Al nucleo originale dell'Archivio, che tuttora prosegue soltanto nelle serie dei Verbali e dei Documenti di bilancio (chiuse le serie degli Atti e dei Giornali di scavo) si sono nel tempo aggregati altri nuclei documentari: carte di segretari, commissari, direttori dei lavori, che sono legate all'attività specifica della persona, e che ne rispecchiano la limitazione cronologica, come per esempio la Corrispondenza dei segretari e laCorrispondenza del direttore dei lavori ingegnere Mario Santa Maria o le collezioni delle Pratiche del Commissario Delegato Mons. Giulio Belvederi odel Presidente Mons. Gennaro Verolino; oppure le pratiche relative alla gestione contabile, del personale, delle catacombe aperte al pubblico, che invece possono avere continuità cronologica, indipendente dalla persona che produce e archivia i documenti, come le serie del Personale o dei Permessi di visita, di ripresa, di riproduzione [delle Catacombe], o la Corrispondenza con la Santa Sede relativa ai bilanci. Occorre aggiungere che la Pontificia Commissione non era strutturata in uffici, ad eccezione dell'ufficio Tecnico, di cui si trova testimonianza nelle carte almeno dal 1920 circa; in linea generale le attività della Commissione facevano riferimento più alle singole persone e ai loro ruoli (segretario - ispettore - direttori dei lavori, ecc. ) che ad uffici con funzioni specifiche. Da questi nuclei documentari ancora oggi riconoscibili e da altri perduti nella loro organizzazione originale, provengono le carte relative alle Catacombe, collezioni di documenti tipologicamente e cronologicamente diversi, raccolti per oggetto.



Struttura dell'Archivio

A seguito dell'intervento di riordino, l'Archivio della Pontificia Commissione è oggi strutturato in 12 serie che comprendono sia le 4 serie storiche che nuove voci tematiche. Sotto ognuna di queste voci sono stati fatti confluire diversi nuclei documentari che hanno come denominatore comune l'oggetto, ma che possono essere stati organizzati e ordinati in modo diverso dal loro produttore; per questa ragione le serie mancano, a volte, di continuità cronologica essendo mancanti, per scarti e distruzioni accidentali o volontari, intere porzioni di archivio.   La prima serie - Custode delle sacre reliquie e delle Catacombe - raccoglie documenti precedenti la costituzione della Commissione, ma relativi alla carica istituzionale che l'ha preceduta nella mansione di salvaguardia e conservazione delle reliquie dei santi e dei lori sepolcri e da cui la Commissione ha ereditato la funzione di operare nelle catacombe. Sebbene questi documenti non siano stati prodotti dalla Commissione sono parte del suo archivio. La seconda (Verbali), la terza (Atti), la quarta (Giornali di scavo) e la decima (Documenti di bilancio) sono le cosiddette serie storiche, il nucleo originale dell'archivio, del quale, durante l'ordinamento, si è messo in evidenza, rispetto al passato, la serie dei Documenti di bilancio, che era stata collocata nei depositi sotterranei e non negli armadi dedicati all'Archivio, dove si trovavano le altre serie. La quinta serie è dedicata alle Catacombe e testimonia dell'intervento realizzato, a partire dal 1947, per organizzare le carte dell'Archivio in base al luogo sacro cui fanno riferimento, in base cioè all'oggetto dell'attività della Commissione. E' possibile che già parte della documentazione fosse conservata con questo criterio, come dimostra la tenuta delle pratiche dell'Ufficio Tecnico negli anni compresi tra le due guerre, ed è comunque stato esteso a tutti i documenti trovati in archivio; a partire dal quel momento, i documenti prodotti e conservati, prevalentemente dal Segretario, sono stai organizzati per luogo. In testa alla serie si trova documentazione relativa alla gestione comune delle catacombe (per esempio i permessi di visita).   La sesta serie raccoglie la documentazione dell'Ufficio Tecnico e delle figure che anche prima del suo riconoscimento ufficiale (con il Regolamento del 1925) hanno svolto le funzioni di ispezione e direzione dei lavori nelle catacombe; in particolare sono qui i diari dei due Direttori dei lavori, che erano prima aggregati ai Giornali di scavo.   La settima serie, della Corrispondenza del segretario (1917-1992), è stata creata per descrivere la documentazione, prevalentemente corrispondenza, raccolta dai segretari che si sono succeduti dal 1917 e che prosegue, cronologicamente, la serie degli Atti. La creazione di questo collegamento cronologico tra le carte vuole suggerire un analogo percorso avvenuto nell'organizzazione dell'attività della Commissione, che passa da una forma iniziale collegiale e quasi "spersonalizzata" a una forma, successiva, "personalizzata", che richiede l'impegno prioritario del Segretario e, in misura minore, di altre figure.   La serie successiva (la ottava) raccoglie sotto la voce Relazioni e pratiche dei Segretari, Presidenti, Commissario delegato quei nuclei documentari che erano fortemente legati alle persone che avevano svolto una funzione dirigenziale all'interno della Commissione, ma testimoniano anche del compito della Commissione di fornire al Pontefice, al Vaticano, al mondo scientifico e religioso, informazioni dettagliate sulla sua attività .   La serie relativa alle Pubblicazioni (serie n. 9) raccoglie, non esaurientemente, i documenti relativi ai volumi pubblicati a cura della Commissione e alla sua Rivista. La serie Personale e Commissari (la undicesima) conserva in prevalenza carte relative ai fossori, dipendenti della Commissione per il lavoro in catacomba, gestiti sia dal Direttore dei lavori che dal Segretario, in fascicoli di pertinenza generale; sono conservati nella serie anche i documenti delle persone che hanno avuto rapporti con la Commissione, sia per il loro ruolo di membri sia per il loro incarico professionale o lavorativo, in fascicoli personali.   La dodicesima serie è dedicata alla Documentazione varia.



Altri archivi

La Commissione conservava, insieme alle sue, anche carte non strettamente riguardanti il proprio Archivio, raccolte documentarie di alcuni Commissari, non relative però ai loro incarichi in Commissione. Tali documenti sono stati separati e descritti in coda all'inventario come Carte personali di membri della Commissione. I documenti della Tipolitografia Vaticana (che stampava la Roma Sotterranea fino alla sua liquidazione, in parte gestita dalla stessa Commissione nel 1895-98) e una piccola serie di monografie dedicate alle chiese di Roma demolite tra il 1927 e il 1939, scritte da un funzionario della Direzione dei Servizi funebri del Governatorato di Roma, e da questi regalate alla Commissione, sono stati schedati come Altri archivi