(Santamaria. scheda n. 20) Al IV miglio della via Labicana presso il Predio imperiale di Sabaugusta; Posizione odierna: sulla sinistra della via Casilina al n. 641. Ampiezza 160X200: sugli assi con area di mq. 18.845. Forse fondato in una piccola proprietà cristiana sul finire del II secolo. Certamente in uso nel III sec. Nel IV furono quivi deposti i martiri di Diocleziano: Pietro, Marcellino, Gorgonio e Tiburzio ed inoltre i celebri ignoti soldati detti i quattro coronati ed i cinque lapicidi della Pannonia: Claudio , Castorio, Sinforiano, Nicostrato e Simplicio. Dopo la deposizione dei martiri del IV sec. fu ricavata la cosiddetta cripta storica. Nel V e VI sec. importanti lavoro di rinforzo in muratura furono eseguiti onde permettere con sicurezza l'afflusso dei pellegrini. Alla fine dell'VIII secolo una vasta scala fu aperta da Adriano I. Nell'826, asportati i corpi di Pietro e Marcellino e nell'850 quelli dei quattro coronati il cimitero fu abbandonato. Il cimitero ebbe la strana ventura di essere visitato dai soci dell'Accademia romana nel XV sec. Bosio lo visitò e lo riscoperse all'archeologia sul finire del XVI sec. La catacomba fu scavata ed eslorata scientificamente dal De Rossi nel 1852-53 e dallo Stevenson nel 1896 mentre gli ultimi scavi a cura della Pontificia Commissione furono eseguiti nel 1927-1928 e nel 1958.
Il cimitero comprendeva una vasta area subdiviale con l'oratorio di Tiburzio, il mausoleo di S. Elena e la grande basilica dei SS. Pietro e Marcellino. Sul predio imperiale, dove sorgeva la villa detta "Comitatus", avevano il loro sepolcreto anche gli "equites singulares" perciò moltissimi cippi ed iscrizioni funerarie di quei soldati precipitarono nelle sottostanti gallerie. Il cimitero è articolato su due piani con varie regioni servite da scale proprie. In questa catacomba, unico esempio a Roma, esiste una tomba a baldacchino come quelle di Malta e di Sicilia. Il cimitero è ricco di affreschi e decorazioni pittoriche, talvolta uniche, che danno un panorama della iconografia cristiana del III e IV sec.
Nel verbale della seduta del 28 gennaio 1898 si riporta l'Ipogeo dei santi Marcellino e Pietro, sottostante alla basilichetta a Torpignattara.