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pretestato in catacombe - 2 risultati
  • catacomba di Pretestato + info
    Via Appia Pignatellli,11
    La catacomba fu scavata nel sito del Triopeion di Erode Attico. Alla sua morte (177) il predio fu integrato al demanio imperiale e poi utilizzato come luogo di sepoltura di personaggi di alto rango. I numerosi sarcofagi rinvenuti, di grande livello artistico, sono databili tra la fine del II e il III secolo: tra essi figura anche quello dell'imperatore Balbino (238) .
    Forse è da collegare a questa fase un recinto quadrangolare in muratura con numerose tombe, il quale insieme alle due scale G ed F al suo interno, con brevi gallerie, avrebbe costituito un unico complesso funerario.
    Ad un'origine idraulica ( o meno probabilmente ad attività estrattiva) è forse da attribuire la cosiddetta Spelunca Magna, una lunga galleria (circa 100 m per 2 m di larghezza) con ingresso in piano e brevi diramazioni, anteriore alla catacomba e che ne costituirà un asse portante.
    Nella catacomba che si sviluppa globalmente su tre livelli, sono stati identificati tre nuclei certamente precostantiniani:
    Spelunca magna (o regione A):
    scala maggiore (o regione G) con il cubicolo della "Coronatio" da una pittura raffigurante un'incoronazione, datato in base alle pitture ai primi decennni del III secolo.
    Scala minore (o regione F): di poco posteriore o contemporanea alla precedente, nata dalla scala F e sviluppatasi al 2° livello con carattere intensivo.
    Alla fine del III secolo circa, le sepolture interessarono anche la regione P, secondo Tolotti in origine sistema idraulico, che tramite l'ambiente Ac era accessibile dalla Spelunca Magna e che con il suo orientamento condizionò l'escavazione di alcuni locali.
    In seguito i tre nuclei primitivi conobbero fasi di approfondimento e di espansione con regioni diverse.
    Su Pretestato che dà il nome alla catacomba non si sa nulla; è forse da identificare con un proprietario del terreno o con un toponimo preesistente. Gennaro ricordato dalla Depositio martyrum e poi nella "passio" come uno dei sette figli di Felicita fu probabilmente deposto nel cubicolo AG della Spelunca Magna. Agapito e Felicissimo furono qui sepolti e Damaso gli dedicò un carme. Quirino forse deposto nella Spelunca Magna. Di Zenone personaggio venerato nel sopratterra sappiamo solo che era fratello del martire Valentino deposto sulla via Flaminia, una parentela forse motivata dalla commemorazione di entrambi al 14 febbraio. Anche Urbano vescovo sarebbe stato deposto all'interno della Splelunca Magna.
    Il cimitero fu visitato dal Bosio e associato a quello di Callisto (1632). Fu molto danneggiato dai "corpisanti" nel XVIII secolo e il Boldetti lo chiamò di S-. Urbano (1720). Il de Rossi lo identificò e vi scavò tra il 1847e il 1872 scoprendo tra l 'altro la Spelunca Magna. Per altre indagini agli inizi del XX secolo si veda Kanzler (1909). Nel 1927 nella chiesa di S. Nicola dei Cesarini fu ritrovata l'epigrafe damasiana per Felicissimo e Agapito. Nel 1931 fu scoperto il recinto sopratterra (Josi)). Sull'ipotesi di origine idraulica di parte della catacomba (Tolotti 1978). Bibliografia completa e studio complessivo (Tolotti 1977).

    (Santamaria scheda n. 18)
    Sulla sinistra dell'Appia antica dopo il II miglio, fra la strada che conduce ai mausolei "Torre dei Sepolcreti" ed il vicolo della Caffarella. Ingresso: via Appia Pignatelli, 11.
    documenti in Fototeca: 671 documenti in Archivio Storico: 173
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