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sebastiano in catacombe - 3 risultati
  • catacomba di S. Sebastiano + info
    Via Appia Antica, 136 - 00179 ROMA

    Nel corso del tempo S. Sebastiano, uno dei martiri qui sepolti, ha finito col dare il nome al cimitero, che invece in origine era chiamato ad catacumbas, ossia "presso l'avvallamento", per via delle cave di pozzolana esistenti nel sito. Il toponimo "catacomba" è stato poi esteso ad indicare direttamente i cimiteri sotterranei cristiani. Il complesso era anche noto come memoria Apostolorum, perché vi si veneravano gli Apostoli S. Pietro e S. Paolo. Fin dal I sec. d.C. il sito è stato intensamente sfruttato ed edificato. Le gallerie per l'estrazione della pozzolana furono infatti riutilizzate per collocarvi sepolture a loculo, sia pagane, sia cristiane; furono costruiti diversi colombari ed almeno due edifici residenziali (la "villa grande" e la "villa piccola"), con notevoli decorazioni pittoriche parietali. Intorno alla metà del II sec. la zona delle cave venne interrata per innalzarvi al di sopra tre mausolei (di Clodius Hermes, degli Innocentiores e dell'Ascia), nei quali furono sepolti alla prima metà del III sec. dei cristiani. Un ulteriore interro dell'area determinò la superficie su cui realizzare la "triclia": un porticato delimitato da un muro, sul quale sono state decifrate centinaia di graffiti con invocazioni a Pietro e Paolo, che si veneravano qui, intorno al 250, per l'impossibilità di recarsi sulle loro tombe in Vaticano e sull'Ostiense. Sul luogo, poi, l'imperatore Costantino (306-337) fece innalzare una grandiosa basilica circiforme. Intanto, già dal III sec. si era sviluppata nel sottosuolo la catacomba, che ospitò le tombe dei martiri Sebastiano ed Eutichio. Per tutto il Medioevo il complesso rimase vivo e frequentato. Nel XVII sec., il cardinale Scipione Borghese fece costruire l'attuale basilica barocca di S. Sebastiano, situata nella navata centrale dell'edificio costantiniano

    (Santamaria, scheda n. 30)
    Roma, via Appia Antica, 134.

    Al III miglio della via Appia, sulla destra. Odierno ingresso a sinistra della Basilica (Via Appia Antica, 134).
    Le sezioni occupano un'area modesta.
    La necropoli cominciò a sorgere verso la seconda metà del III sec., ma ebbe sviluppo solo dopo che qui fu sepolto il milite Sebastiano vittima nel 290 della prima persecuzione di Diocleziano. Nel IV secolo fu costruita una cripta intorno al sepolcro del martire con una propria scala.
    In questa catacomba, secondo gli itinerari, furono anche sepolti il vescovo S. Quirino e il Santo Eutichio, i sepolcri dei quali non sono però ancora stati scoperti.
    La catacomba di S. Sebastiano che dette dal suo toponimo la denominazione di Catacomba a tutti i sotterrranei cimiteri cristiani, fu forse l'unica della quale non si persero le tracce durante il medioevo e, benchè confusa con quella di Callisto, fu sempre frequentata dai pellegrini.
    In questa catacomba S. Filippo Neri si recava a pregare ed il Bosio stesso cadde nell'errore di crederla quella di Callisto.
    In essa è conservata la famosissima pittura del presepio (IV) ed il cubicolo con le pitture del ciclo di Giona.
    E' vicina alla catacomba di Chiaraviglio.
    La zona chiamata "ad catacumbus" è una depressione di circa 20 metri di profondità con andamento est-ovest ove rapidaemnte scende la via Appia, causata dal franamento di una vecchia cava di pozzolana che i romani pagani all'epoca di Traiano adibirono a sepolcreto.
    Nella prima metà del II sec. fu costruita la cosidetta "Villa Grande" e circa cento anni dopo sorese quella "Piccola" ambedue ora giacenti sotto l'abside della basilica. Nel frattempo la parte centrale della antica depressione veniva colmata, ed a quota di circa 3 metri più alta furono costruiti tre ipogei ancor oggi visibili presso la "Triclia".
    documenti in Fototeca: 3321 documenti in Archivio Storico: 154
  • museo di S. Sebastiano + info
  • basilica di S. Sebastiano f.l.m. + info
    Nel giornale di scavo n.12 del 1891-1892 , pag. 39 si fa riferimento alla Platonia di S. Sebastiano ossia al luogo dove furono per qualche tempo deposti i corpi dei Principi degli Apostoli e S. Sebastiano. I dati raccolti sulle eplorazioni in questo sito sono esposti nella relazione di Orazio Marucchi edita nelle "Notizie degli Scavi" pubblicata dalla R. Accademia dei Lincei, a. 1892 pag. 90 e segg. documenti in Fototeca: 243 documenti in Archivio Storico: 46
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