informazioni della scoperta della catacomba sono nella seduta del 4 giugno 1903 e poi nella seduta del 24 novembre 1904 (negli appunti fascicolo di Kanzler delle Adunanze (cfr..) Nel terreno di proprietà dei Marchesi Pellegrini Quarantotti. Nuovo Scavo del 1913 in proprietà Rey.documenti in Archivio Storico: 10
(Elenco Fasola 1987): Catacomba ebraica detta di Vigna Randanini (in via Appia Pignatelli, primo cancello a destra venendo da via Appia Antica) - Già consegnata alla Soprintendenza Archeologica di Roma nel giugno 1986.
(Scheda Santamaria n. 50): Cimitero di Vigna Randanini o dell'Appia Pignatelli (ebraico). Il cimitero è nell'odierna proprietà Roccagiovine e possiede due ingressi. Uno in via Appia Antica all'incrocio con la Pignatelli e l'altro su quest'ultima strada a destra dopo Pretestato e prima dell'incroco con la via S. Sebastiano. Fu scavato nel III secolo e scoperto casualmente dal proprietario della vigna nel 1857. Sterrato e restaurato dalla Pontificia Commissione. Il primo livello è scavato nelle pozzolanelle tipiche ed il breve II livello nel tufo terroso. Come gli altri cimiteri ebraici presenta gallerie più basse e più larche delle cristiane, così pure i cubicoli sono meno numerosi e talvolta al di sotto del piano degli ambulacri. I loculi, chiusi con tavelloni in cotto intonacati, presentano pitture alla moda ebraica ed epigrafi dipinte.
Da una lettera di Laetitia del Gallo Roccagiovine del 12 giugno 1950 alla pontificia commissione, la catacomba è situata nella sua proprietà denominata Vigna San Sebastiano in via Appia Antica 119.documenti in Fototeca: 166documenti in Archivio Storico: 11
Scheda Santamaria n. 49 Catacomba ebraica della Nomentana ovvero Villa Torlonia Catacomba ebraica sotto la villa Torlonia.
Sulla destra della Nomentana, sotto la villa Torlonia, al civico 70. L'antico ingresso doveva trovarsi all'altezza delal attuale via Lazzaro Spallanzani. Era uno dei più vasti cimiteri ebraici di Roma. Ancora oggi si possono contare 4500 sepolcri singoli in uno sviluppo di 600m. di gallerie. Probabilmente risale al III sec. d.C. Fu scoperto verso la fine della prima guerra mondiale. Le gallerie ed i cubicoli sono più grandi di quelli delle catacombe cristiane e le sepolture sono chiuse da lastre intonacate in cotto sulle quali sono dipinte le iscrizioni ed i simboli giudaici: il lubab,l'aron e lo sciofar. Altri simboli sono dipinti sulle pareti dei cubicoli e degli ambulacri. Le iscrizioni sono quasi tutte in greco.documenti in Fototeca: 135documenti in Archivio Storico: 13
(Santamaria. Scheda 26) alla Magliana, nella zona fra il termine di via di Generosa e via della Borgata Magliana. Località Pino Lecce. Dista 300 m. dalla stazione ferroviaria ed è posta su un rilievo in proprietà Maccaferri.documenti in Archivio Storico: 51
Trasone e Saturnino è la denominazione usata un tempo per indicare quello che è oggi la catacomba dei Giordani. Sulla via Salaria Nova ad un miglio dopo la porta. Ingresso sulla destra della Salaria poco dopo l'incrocio con via Taro. Cimitero molto vasto che si estende sia a destra che a sinistra della via Salaria sotto le ville Massimo, Lancellotti e Savoia. Per chi viene dal centro l'ingresso si trova subito dopo l'incrocio di via Salaria con Via Taro sul lato destro. Viene identificato con il cimitero di Trasone e Saturnino nella seduta del 18 giugno 1915. (Scheda n. 4: Giordani olim Trasone)
Fino al 1969 il cimitero oggi Anonimo di via Anapo era chiamato dei Giordani I verbali in cui si fa riferimento alla vertenza con la Principessa Massimo (1888-1891) parlano della catacomba sotto la Villa Massimo senza esplicito riferimento alla catacomba di Trasonedocumenti in Fototeca: 164documenti in Archivio Storico: 44